La Legge che CATTURA i Disabili tra la FAME e il LAVORO MALATO!

Giriamo la segnalazione di Luigi delle Bicocche:

Proposta di modifica di Legge a costo zero per le casse dello Stato.

L. 68/1999:

La Legge che CATTURA i Disabili tra la FAME e il LAVORO MALATO!

il ricatto di stato sulla pelle di migliaia di cittadini costretti a scegliere tra la dignità e la paralisi!

Immaginate di svegliarvi ogni giorno sapendo che l'unica via per un lavoro adatto alla vostra disabilità sia rinunciare a quel poco che avete e accettare di precipitare nella POVERTÀ ASSOLUTA. Questa non è una storia di fantasia, ma la spietata realtà della Legge 68/99 per l'inserimento lavorativo dei disabili in Italia.

Ho la distrofia muscolare.

Ogni giorno il mio lavoro è una tortura che mi consuma, ma se mi licenzio, come mi consiglia di fare il 'sistema', cosa succede?

Perdi tutto!"

La legge pone un muro insormontabile:

Per accedere al collocamento mirato, l'unica speranza per un lavoro idoneo, devi essere disoccupato o avere un reddito inferiore a € 8.175 lordi all'anno.

VOGLIA DI LAVORARE E NON ARRENDERSI:

Ho un lavoro part-time faticoso che mi sfibra, ma grazie ad esso supero di pochissimo la soglia di povertà imposta dallo Stato (8175€ lordi annui).

LA PUNIZIONE:

Superare quella soglia significa essere ESCLUSO dalla possibilità di un lavoro più leggero e compatibile con la mia malattia. Sono un invalido che, per non morire di fame, è punito con l'obbligo di continuare a distruggersi fisicamente.

Dovrei licenziarmi e rischiare il pignoramento della casa per avere, FORSE, una chance di essere chiamato a fare un lavoro che mi permetta di vivere dignitosamente!

E nemmeno, eventualmente, si sopravvive con 330€ di invalidità civile!

(Ovviamente lavorando, non le prendi nemmeno!)

GIUSTIZIA NEGATA:

Inoltre, come se non bastasse questa umiliazione, il Governo ignora persino le sentenze della Corte Costituzionale!

Dal 9 luglio 2025 infatti, la sentenza n° 94/2025 della corte costituzionale ha riconosciuto il diritto a un'integrazione al minimo dell'assegno ordinario di invalidità per tutti i lavoratori disabili.

Ma, a mesi di distanza l'INPS non ha ancora attuato questa sentenza costringendo migliaia di disabili a vivere con assegni inferiori a € 603,40, mentre la consulta ha già stabilito che abbiamo questo diritto per compensare i lavoratori part-time che per motivi di salute non possono fare un full time.

NON chiediamo la carità, chiediamo DIGNITÀ e LOGICA!

* ABOLIRE, O AUMENTARE SUBITO LA SOGLIA DI REDDITO (€ 8.175) per l'iscrizione al collocamento mirato ad una cifra più ragionevole (il doppio?!).

Non si può pretendere la disoccupazione da chi ha il dovere di pagare il mutuo!

Bisogna Far ATTUARE IMMEDIATAMENTE all'INPS la sentenza della Corte Costituzionale e garantire a questi lavoratori l'assegno di invalidità al minimo legale (€603,40)